lunedì 28 marzo 2011

Le migliori 10righedellasettimana sono state lette da Simone Saveri: P. Szalowski "IL FREDDO MODIFICA LA TRAIETTORIA DEI PESCI" Rizzoli 2011


«Michel, che non è mio fratello, starà nella mia stanza perché è così che dormiamo ogni notte, come tutte le coppie» «Mi scusi...» «Non deve scusarsi. Ce ...n'è dell'altro. La bottiglia è mezza piena. O mezza vuota. Dipende da come la si guarda. Lei che ne pensa?» «Completamente vuota» [...] «Mi dica, Alexis, i neri le fa...nno paura?» «Be', no, perché?» «Se le dico che mi chiamo Simon Birnbaum e sono ebreo, le creo qualche problema?» «Be', no, non più...» «E lo sa perché, non più?» «No» «Perché lei mi ha identificato...» «Eh?» «Quel che le fa paura, Alexis, è ciò che lei non riesce a identificare: gli omosessuali, gli ebrei... Un nero si vede che è nero, perciò non le fa paura. Ora che lei ha parlato con me , ora che ha un'idea di chi sono, il fatto che io sia omosessuale, e per di più ebreo, non la disturba particolarmente... o meglio, non la disturba più. A lei servono dei marcatori di differenza per sentirsi a suo agio. Ma non è nato così Alexis, sono sicuro che prima era diverso... Ma prima di che cosa? Me lo sa dire?»
pag. 31 e trad. Berenice Capatti

il premio SEGNALIBRI va a ...Rachele Farina:ACCABADORA, di Michela Murgia, ed. Einaudi, 2010, pag. 92

Come gli occhi della civetta, ci sono pensieri che non sopportano la luce piena. Non possono nascere che di notte, dove la loro funzione é la stessa della luna, necessari a smuovere maree di senso in qualche invisibile altrove dell'anima. Di quei pensieri Bonaria Urrai ne aveva diversi, e aveva imparato nel tempo a prendersene cura, scegliendo con pazienza in quali notti farseli sorgere dentro. Non aveva pianto molto mentre veniva via da casa dei Bastìu, ma ognuna di quelle lacrime aveva lasciato un solco nuovo sul volto dell'accabadora già segnato dal tempo. http://scrivi.10righedailibri.it/accabadora-2

lunedì 21 marzo 2011

10righedellasettimana lette da Marinella De Luca: "Come una carezza - Lettere d'amore dell'Ottocento italiano" a cura di Davico Bonino, Einaudi 2004



Bellosguardo, aprile 1813
Non scenderò per oggi, Quirina mia; il vento forse mi farebbe male, e peggio il moto: e devo anche aver l'occhio a mille cose che si vanno accomodando. Nel resto non mi trovo malcontento; e la pace ch'io provo mestamente quassù, sarebbe invece lietissima s'io potessi avere in te vicine le due persone che mi sono sì necessarie, l'amante e l'amico. Ma io verrò a cercarti, perché quanto più lungamente starò a rivederti, tanto più il mio cuore e tutti i miei pensieri sospireranno per te sola, mia cara Amica. Domani, senza fallo, dopo mezzodì sarò teco; e solo potrebbe trattenermi la grandine o un diluvio di pioggia. Ma non pioverà spero. Addio addio, Quirina mia; amami perch'io t'amo davvero.
Addio addio.
Ugo Foscolo
( pag. 23)

lunedì 14 marzo 2011

Il Segnalibro della settimana se lo aggiudica “Tutti i baci che ti ho dato” letto da Alessandra Puggioni e scritto da Pansini ed. Ilmiolibro.it 2009



AMORE VIRTUALE: contemplo muto la tua immagine che mi osserva. Dico con la mente frasi impronunciabili verso un sordo simulacro. Protendo abbracci teneri e furiosi amplessi ricambiato da un sogno. Virtuale realtà dell'amore.

http://scrivi.10righedailibri.it/tutti-i-baci-che-ti-ho-dato#node-1628

10righedellasettimana di Claudia Zuffi: “Picnic at hanging rock” di Joan Lindsay, ed. Sellerio (pag. 196)



...Sulla hanging rock la prima luce grigia scolpisce i lastroni e i pinnacoli della parete orientale...o forse è il tramonto...E' il pomeriggio del picnic e le ragazze si stanno avvicinando allo stagno: Vede di nuovo il luccicare del fiumicello. il calesse sotto le acacie e un giovane biondo legge un giornale. Non appena lo scorge, volta il capo dall'altra parte e non lo guarda più. Perché...perché....Perhé? gracchia il pavone sul prato. Perché lo sapevo anche allora...l'ho sempre saputo, che Mike è il mio diletto.

lunedì 7 marzo 2011

Marinella De Luca è stata la più "segnalibrata" del sito cone le 10righe tratte da "Gente di Dublino" di James Joyce


Un picchiettare sommesso sui vetri lo fece voltare verso la finestra: aveva ricominciato a nevicare. Osservò assonnato i fiocchi neri e argentei che cadevano obliqui contro il lampione. Era giunto il momento di mettersi in viaggio verso occidente. Sì, i giornali dicevano il vero: c'era neve dappertutto in Irlanda. Cadeva ovunque nella buia pianura centrale, sulle nude colline; cadeva soffice sulla palude di Allen e più a ovest sulle nere, tumultuose onde dello Shannon. Cadeva in ogni canto del cimitero deserto, lassù sulla collina dov'era sepolto Michael Fury. S'ammucchiava alta sulle croci contorte, sulle pietre tombali, sulle punte del cancello, sugli spogli roveti. E la sua anima gli svanì adagio adagio nel sonno mentre udiva lieve cadere la neve dell'universo, e cadere lieve come la discesa della loro estrema fine sui vivi e sui morti.

Tradotto da Attilio Brilli, ed Oscar Mondadori 1988, le 10 righe sono tratte da pagina 208

http://scrivi.10righedailibri.it/gente-di-dublino-0#node-1577

le 10RIGHEDELLASETTIMANA lette da Franco Senzabavaglio Loriga, sono tratte da NON SO di L.Licalzi (Fazi Editori pag.256)






Io faccio parte di quella percentuale minima di italiani che ai sondaggi risponde NON SO. Qualsiasi domanda facciano c'è sempre qualcuno che risponde NON SO. Anche se chiedono qual è la capitale d'Italia o se preferisci il dolce o il salato, un uno per cento di italiani risponde NON SO.
Ecco, quell'uno per cento sono Io. In reltà nessuno mi ha mai chiesto niente, ma se mi chiedessero qualsosa, qualsiasi cosa, risponderei NON SO, un po' perchè le convinzioni non sono il mio forte, ma soprattutto perchè non ho nessuna intenzione di dire a quelli del sondaggio se preferisco il dolce o il salato o qual è la capitale d'Italia.
Il mio problema, però, è che io spesso NON SO anche sulle cose che mi rigurdano personalmente, anche quando a chiedermi qualcosa è Giulia, mia moglie, che è una che sa. Come quando mi ha detto che aspettavamo un figlio e mi ha chiesto se ero contento.
Oggi lo so, oggi saprei rispondere perfettamente, ma allora non lo sapevo, se ero contento oppure no.