lunedì 11 luglio 2011

04.07.2011: le migliori 10 righe di questa settimana sono state di Lisa Calledda: IL CODICE BARBARICINO raccontato dai pastori della Barbagia.



di Agostino Calledda, Lithos grafiche, 2007 pp.15,16.

Scrivo non per insegnare ma per istruirmi.
Per ricordare i fatti che provengono dalla memoria popolare, per ricordare uomini che hanno tramandato da padre in figlio i diritti e doveri non scritti. Scrivo per onorare i cinque pastori che mi hanno fatto sapere fatti non conosciuti alla storia. Scrivo cose che vorrei leggere e che corrispondano al gusto di molti lettori. Con questo libro intendo ricordare la Barbagia, dove sono nato e cresciuto sino all'età di 19 anni, data che ricorda la partenza per la guerra.
Da grande ho capito che solo un barbaricino può descrivere la verità sulla Barbagia, perchè la sua è una confessione, un resoconto veritiero di vita vissuta. Chi può descrivere i motivi che hanno spinto i barbaricini a dar vita al codice locale?.
S'istranzu" (che viene da lontano) dice subito: I barbaricini sono gente cattiva, si fanno un codice di leggi per conto loro per contrastare quello dello Stato.
La verità è un'altra. In quel tempo non c'era nè Stato nè nazione, nè parlamento, tutto si svolgeva in armonia con le leggi della natura.
Per chi non rispettava l'ordine, la comunità pensò di darsi alcune regole, al solo scopo di far fronte alle orrende scorrerie delle "bardanas".

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